Domenica scorsa , sulle strade del Village , si e` snodato il serpentone composto da umanità` di tutte le etnie, che ha dato forma al famoso gay pride di NY.
Dopo aver mostrato con immagini e filmati ( vedi mio post del 26 Giugno 2011 ) i suoi aspetti più` gioiosi in maniera esaustiva lo scorso anno, , quest`anno del gay pride , non ne volevo neanche parlare .
Infatti , domenica pomeriggio (dopo aver assistito alla partita dell`Italia) mi sono incamminato in direzione Meatpack e sono arrivato dalle parti del West Village , quando ormai stavano arrivando gli ultimi carri di questa manifestazione .
Alla vista delle mise dei/delle partecipanti che scendevano dai vari "floats " , ho percepito immediatamente un`atmosfera di completo decadimento e ho pensato che anche questa manifestazione, e` stata ormai completamente ingoiata dalla "partecipazione di massa"; di conseguenza , la deriva culturale e`oramai impossibile da governare.
Come ho detto , per evitare di essere tacciato di omofobia ero dell`idea di lasciar passare il tutto , ma , ieri sera pero`, sono uscito a cena con un paio di amici ( gay ) .
Nel corso della conversazione avuta con loro, ho capito che quello che io pensavo del gay pride odierno, , non era assolutamente "omofobico"; quello che avevo in mente, era condiviso esattamente dalle due persone che mi stavano davanti(una coppia gay a tutti gli effetti che da parecchi anni stanno insieme).
Infatti , anche Art e Alan , sostengono che quella che era stata una manifestazione, in cui i gay e le lesbiche, legittimamente reclamavano i loro diritti , negli ultimi anni , si e` trasformata in una sorta di parata del cattivo gusto, con punte di volgarità che nulla hanno a che vedere con le sacrosante rivendicazioni del movimento gay.
I miei due amici , l`hanno paragonata ad una sagra paesana o a carnevale caraibico(a mio avviso molto più culturale ) ed in cui, l`unico Milk (l`avvocato difensore dei diritti gay degli anni sessanta a San Francisco,magistralmente interpretato da Sean Penn in un film di successo di qualche anno fa) che i partecipanti dei vari gay pride in giro per il mondo conoscono , e` quello che chiedono assieme al caffè.
Ovviamente, non si può` pensare che siano tutti così , pero e` fuori dubbio che ormai la sostanza e` estremamente subordinata all`apparenza .
Peccato che .........l`apparenza come sempre inganna !
Hasta luego
E..... prendendo spunto da quanto ha scritto oggi Selvaggia Lucarelli , a proposito delle gambe di una nota sub-rette ( :-) ) italiana :
se la cellulite fosse una malattia, le partecipanti che ho visto al gay pride sarebbero delle malate gravi !
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