Saturday, October 29, 2011

Imaginary Homelands

Sometimes we feel straddle two cultures, at other times, that we fall between two stools 
                                                                                                                                            Salman Rushdie

Per tutti coloro che lasciano il proprio paese per cercare una vita migliore , nuove possibilita` di lavoro, oppure semplicemente per soddisfare la propria curiosita` , il concetto di cui sopra , e` la sintesi perfetta dello stato d`animo che spesso si viene a creare quando si vive in un nuovo paese con usi e tradizioni diverse da quello originario .


Salman Rushdie ha parlato di questo tentativo di trovare un equilibrio tra le diverse culture, che  ogni immigrato sente, sia che  sia membro di una diaspora, vittima di un esilio o che decida liberamente di vivere in un altro paese .

Nella  cultura contemporanea , la mobilità  è un concetto  universale , sia per quanto riguarda gli individui che i paesi e l`America, e` un esempio perfetto di quanto appena detto .

L`America : una nazione  di immigrati i cui residenti e cittadini hanno radici da paesi di tutto il mondo e che in gran parte , continuano a cercare di rafforzare il collegamento con il loro paese di adozione.
Per questi cittadini , la patria,  e` pertanto un  qualcosa che non esiste fisicamente , ma e` un amalgama di culture che faticosamente cercano di incontrarsi e capirsi .

La  mostra  in questione , presenta un gruppo di artisti che cerca di colmare le differenze tra le culture - americana-israeliana. Tra l`altro ,  questi due paesi sono molto simili , in quanto ,  la loro identità nazionale e` nata da  “esilio e assimilazione” .

Le opere presentate  da Charuvi Noa, Gil Even-Tsur, Leor Grady, Yael Hameiri, Ohad Matalon, Rachel Papo, Benjamin Tritt, Eitan Vitkon. sono  di architettura, fotografia, pittura, scultura, installazioni e opere su carta e video.

I concetti espressi , esplorano temi quali storia, politica, poesia, architettura e religione.














Irine Albright .
Padrona di casa e proprietaria di una delle collezioni di scarpe (7.000 paia) e vestiti piu` importanti al mondo
Ve ne parlero` un`altra volta 


Foto di Rachel Papo





Progetto di Sinagoga ( Gil Even-Tsur)


Ospite ( l`unica non in nero d`ordinanza ) 

Veronica ( architetto/designer italiana con idee molto innovative e originali ) 


Piero ( ciabattino italiano che produce emozioni da calzare )

Stiletto project ( rigorosamente fatte a mano in Italia ) 















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