Dal sito di Dagospia . Eccellente come sempre il commento di Aldo Busi su quanto e` successo ieri e sulle sue cause
Aldo Busi per Dagospia
ALDO BUSI
Anch'io non credo che Berlusconi uscirà di scena tanto presto. Preferisce fare danni a destra e a manca fino all'ultimo respiro istituzionale. Gli hanno tolto di mano il suo giocattolone preferito, l'Italia, e la sua vendetta, tanto furiosa quanto più spaziata, sarà quella del bambino che, scopertosi non adorato come esigeva, preferisce distruggere il balocco fino a renderlo inservibile anziché restituirlo con qualche residua possibilità di essere restaurato, sicché resterà il problema di toglierglielo dalle mani e di chi ne è capace, i mercati esteri da soli non basteranno, altrimenti sarebbero già bastati e avanzati.
UNO CONTRO TUTTI
Già il suo linguaggio, è stato osservato con grande acume nella posta di ieri su Dagospia, tradisce la concezione privatistica, malata e mafiosa del potere avuto per voto democratico e poi pervertito dalle leggi ad personam a doppi e dopati fini personalistici in cui era compiacente manovrato manovratore: "traditori" - affibbiato a quei parlamentari che, da miracolati per vocazione a saggi con piedi e ali per terra all'ultimo momento, si sono ritirati dalla maggioranza a cui devono tutto - ricorda cosche, faide, clan, affiliazioni, picciotti e capibastone, patti segreti, sequestri di persona, ricompense fuori merito e fuori mansione di facciata.
SENN CHE FACCIO LI CACCIO
Ricorda, infine, un senso dell'onore dis-onorevole per eccellenza, tutto meno che una gestione civile e solo delegata del potere che in una democrazia è sempre transitorio e funzionale agli interessi del Paese e del popolo, non ai propri e a quelli dei propri lacché.
LA DISCESA IN CAMPO
Poiché la vera pressione dissuadente che ha per ora almeno destabilizzato Berlusconi è venuta da fuori, non da dentro, poiché questo mezzo sospiro di sollievo è merito dell'Europa e degli Stati Uniti, non dell'opposizione e nemmeno degli industriali e dei lavoratori e degli intellettuali e dei media italiani e della Chiesa romana e apostolica (che, da Hitler a Pinochet a Berlusconi, è collaborazionista per sua natura totalitaristica), ancora una volta non è successo niente di rilevante nella coscienza del mancato coraggio civile degli italiani, già pronti per seppellirsi sotto la loro vigliaccheria in agguato, perché con dei concittadini così, se non è zuppa, è pan bagnato, che poi è l'unica stabilità storicizzata su cui poter contare, un po' di sacrosanti forconi come in Inghilterra, in Francia, in Russia mai.
LUBRIACO E IL MAFIOSO
Sia chiaro: la mia umana simpatia va più a Berlusconi che a chi l'ha sostenuto, perché lui non aveva scelta che essere se stesso, dichiarativamente e senza mai infingimenti, così sé, così bidimensionale e senza profondità e altra prospettiva che quella della propria piatta fisiologia che io ho spesso pensato che sarebbe lui il primo a non notare alcuna differenza con il giorno prima se il giorno dopo si svegliasse morto, si sveglierebbe morto e inizierebbe la sua giornata come al solito.
LA SVOLTA DEL PREDELLINO
Quanti lo hanno sostenuto no, una scelta restava loro fuori dalla geneticità coattiva che contraddistingue Berlusconi e lo muove e lo predestinava a essere sé e nessun altro che lo volesse o no - e lui lo voleva. Se gli eterni Bambini e le Bambine di Silvio Gesù avessero osato prendersela questa scelta, Berlusconi non avrebbe fatto scialo dell'Italia per ben due decenni e del prossimo a venire solo a causa del tasso d'interesse ormai greco toccato dai buoni del tesoro italiano, e non mi sto riferendo ai soli politici della maggioranza e della minorata minoranza clerical-fascista-familista quanto i suoi oppositori apparenti, ma a chi l'ha votato e a chi ha votato il partito più magna a ufo e nullafacente e cialtronesco e costituzionalmente ignorante a memoria d'uomo, la Lega Nord.
LINCIUCIONE DEL DALEMONI
Sì, anziché si torcesse un solo capello a Berlusconi, preferirei che si allestissero ghigliottine da passeggio in tutte le città e i borghi del Brutto Paese per decapitare l'inutile testa ai milioni di traditori della patria e della democrazia e dell'Europa molto più mafiosi dei mafiosi, che almeno nel fare il lavoro sporco per conto dei perbenisti, degli ipocriti, dei furbi, degli snob, degli accidiosi, dei drogati, dei puttanieri, degli armaioli, dei pedofili, dei frodatori fiscali ci mettono la faccia, e la feccia esibita di faccia gode di una tragica grandezza che lo sporco scopato sotto il tappeto non avrà mai.
IL SUPERDERBY CON PRODI
Poiché anche le ghigliottine da passeggio hanno i loro costi e venti milioni di cadaveri sarebbero ecologicamente compromettenti e neppure abbastanza, perché sarebbero minimo trenta e allora bisognerebbe chiamare un rinforzo di boia dall'estero, limitiamo il senso di giusta giustizia non giustizialista ai rappresentanti deputati e senatori che ci hanno ciurlato nel manico e che non sono passibili mai di rispondere di responsabilità almeno civile per danni causati per manifesta malafede istituzionale e, non solo la fanno sempre franca, ma a spese anche mie se la spassano un mondo fino all'ultimo dei loro rosei giorni: visto che qui il più sano ha la rogna - e questa è politica, l'anti-politica non fa per me -, la prima legge che il prossimo governo emanerà per essere credibile al fine di un cambiamento reale in meglio sarà per abolire ogni riconoscimento pensionistico a tutti i parlamentari che si sono seduti su uno scranno delle due Camere dall'avvento di Berlusconi a questa parte ed esigere la restituzione del 50% di tutti i beni, mobili e immobili, accumulati dai medesimi in questo periodo. Tutti, nessuno escluso.
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